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mercoledì 15 dicembre 2010

IO E "POVERA PICCOLA"


Si vede che ero in stato di grazia, chissà perché! Il romanzo si è scritto da solo, neppure troppo lentamente.Ogni avvenimento, ogni nome, arrivavano al momento giusto, senza neppure cercarli. Arrivavano così, mentre scrivevo. A me sembra di aver deciso ben poco: ho cercato un paese che mi ispirasse, vicino a Parigi perché sono una francesista come lo era il mio concittadino Fabrizio De André, poi sono venuti fuori (perché assonanti) "Albert e Robert (leggete questi nomi alla francese, per favore!), due amici in giallo". Come titolo però non mi soddisfaceva: troppo banale. Così, ho lasciato perdere il titolo per un po' e ho continuato a scrivere. Quando l'immagine della ragazzina al centro della storia è diventata completa, il titolo è nato da solo, anche se troppo tardi l'ho letto come un po' comune...
Spero che "POVERA PICCOLA" piaccia anche agli altri: a me piace, perché mi è piaciuto scriverlo. Mi sono anche affezionata ai personaggi, e li ho già ripresi in un'altra storia che però si svolge nella mia città, Genova.
Finora, avevo pubblicato diversi racconti e poesie, e anche la silloge "Immagini haiku", anche se gli haiku che scrivo adesso mostrano una comprensione diversa di questa forma poetica per noi aliena.
Redattrice della rivista "Writers Magazine" della Delos Books, sulla quale pubblico recensioni e articoli di poesia, sono sempre stata una lettrice accanita. Poesia, naturalmente, ma anche romanzi noir (amo i classici), fantascienza, fantasy, saggi, romanzi storici, ... A forza di leggere, forse scrivere diventa istintivo!