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lunedì 30 ottobre 2023

UN UOMO, UNA DONNA E ALTRE CREATURE

 La storia di una amore che è una seconda chance per tutti e due. Lei è una maestra, lui uno scienziato: un etologo che ha vissuto tre anni coi bonobo e con i gorilla, nella jungla del Congo. Ha persino aiutato una gorilla che aveva il piccino mal posizionato, e rischiava di morire di parto. 

Lisa non pensava che sarebbe successo, ma si è innamorata, con due figli grandi, e un ex marito che si offende alla sola idea che lei possa amare ancora. L'amico parte, con una spedizione internazionale, per la jungla del Congo, dove i Pigmei, i Bonobo e i Gorilla rischiano lo sterminio, vittime  delle grandi compagnie di legname e dei bracconieri. La spedizione viene assalita e diversi studiosi rimangono a terra, vittime di gente che vuole conservare il reddito che la jungla può garantire. Dopo l'attacco, l'etologo è scomparso. Suo padre, uno dei più grandi musicisti contemporanei, è l'unico che lo creda ancora vivo: dice che suo figlio ha già vissuto tre anni nella jungla, con i Bonobo e con i Gorilla, e che ce n'è persino uno che è il suo "figlioccio"! La grande musica, con l'orchestra sinfonica di Kinshasa, accompagna la nuova sinfonia dell'artista: "Le coeur vert du Congo".  


sabato 14 ottobre 2023

IN ALBA PRATALIA NARRABO- RACCONTI (divagazioni mentali di un'affabulatrice)

 "Se pareba boves..."! Quanti di noi hanno letto questo vecchio indovinello, dove i "bianchi prati", gli "alba pratalia", sono le pagine su cui scrivere, i "boves" sono le dita che scrivono, e il "negro semen" che viene seminato è la fila delle parole che scorrono sulle pagine?  Un racconto non è un romanzo, certo, ma non perché sia "meno", se non come quantità di parole. Un racconto è una breve finestra su un momento di vita, come un flash che illumini il buio, per un attimo: pensiamo solo alla meraviglia dei racconti di Maupassant, o a quelli del Boccaccio, o dell'Aretino! Certo, questi racconti non sono capolavori come quelli, ma sono piacevoli ugualmente, davvero.


Gli argomenti dei racconti di "ALBA PRATALIA" sono i più vari. Il primo di essi, "Incubi d'amore", quasi non è un racconto: è l' incubo di un amore perduto, è il cercare di sopravvivere alla perdita. 
In copertina, la penisola di Sestri Levante.

Il secondo, "Te l'avevo detto", è la storia di uno strano modo della razza umana per non morire di fame e di guerre, all'interno di quella che sembra una navicella spaziale individuale (una gondola), nella quale, volendo, si può anche far entrare un amico (va be': uno scopamico!): il problema però è che non sempre l'ospite è felice, in quel mondo sereno e solitario, senza conflitti né rischi di nessun genere. 

In "L'Amor Perfetto", un giovane marinaio genovese torna finalmente nella casa che aveva dovuto abbandonare, imbarcandosi come mozzo, per sfuggire a un padre violento. La zia Nilde, che lo ha sempre amato e difeso, non ha avuto figlioli, e adesso ha anche una sorta di "nipotina": quando arriva a Genova, il padre Comandante si ferma da zia Nilde, per stare con sua figlia. Naturalmente, l'amore di due adulti non è quello di due ragazzi, ma può essere altrettanto profondo. 

"L'amore non è tutto?": le fate piemontesi sono una specie di elementali che proteggono i raccolti, e Giorgio quasi pensa davvero di averne vista una, seduta a una Polla d'acqua che scorre fra il Piemonte e la Liguria! Anche Miriam, scopre Giorgio, non ha più una madre, ma ha un padre che vive per lei, dopo che l'alluvione ha spazzato via, insieme al figlio Donato, quello che era stato il suo amante di collegiale. I due ragazzi, che si amano come i fratellini che si sono sempre sentiti, si sposano per compiacere i loro padri, e somigliano a loro: infatti, se Miriam è capace di occuparsi delle loro terre come delle persone che le abitano, Donato invece è più farfallone di suo padre.
Anche Giorgio è il figlio un po' scioperato di un nobile, ma le fate hanno poteri occulti...

In "Amo in ti carruggi", Steva sopravvive a una perdita devastante: suo figlio si è perso in mare e sua moglie non ha superato il dolore. Come succede spesso in questi casi, Steva ha quasi inconsciamente sviluppato un certo rancore verso la moglie, la Colomba, che l'ha "abbandonato" così. Figli di due grandi amici, e della stessa età, loro due erano cresciuti insieme e quando la "spagnola" aveva ucciso i genitori della ragazzina, erano stati uniti dai genitori in un matrimonio precoce: ciò che c'era fra loro somigliava più a un affetto fraterno che a un amore sensuale. Un giorno però, "casualmente", era arrivata lei, Dafne. Da ragazzina, quando (da Parma) arrivava a Genova in visita alla zia, aveva invidiato tanto la Colomba, che aveva un marito così gentile e così bello! Pare però (così le han detto) che ora si stia lasciando andare: per tirare avanti, gli basta avere uno "scossalin" (il grembiale protettivo dei "camalli" e dei "caravana" come lui)  in buone condizioni, e un po' di focaccia. E la sua casa sembra una stalla! Come potrebbe non correre da lui, Dafne?

E' sempre piacevole tornare fra i ricordi di giovinezza, specie quando questi hanno l'aspetto di Mario: il suo primo amore! Incontrandolo, per caso,  al Paese dei Sembreu (il Paese del Drago!) in cui entrambi passavano le vacanze da ragazzini, Betta accetta volentieri di accompagnarlo a casa, a  Genova.
C'è uno sciopero dei trasporti e, a quanto pare, Mario ha un figlio che l'aspetta: un figlio quindicenne dai bisogni speciali per il quale anche Betta, che è stata la sua maestra, ha molta tenerezza: adesso comunque, si dice Mario, rivendicativo, lei non è più la ragazzina che lo aveva messo in fuga, quando era troppo "piccola", per lui!

Sestri Levante è luogo di sirene e di sole, fra antiche case di pescatori che, dalla spiaggia di Portobello, la "Baia del Silenzio", guardano il mare. Dopo la separazione dei genitori, qualcosa si è come strappato, in Lola, sfilacciato, con indifferenza, come se per lei dovesse non essere niente di troppo importante. Sì, Lola ha sempre saputo di essere amata, e da tutti e due, ma non le sembra più così vero. Poi, arriva da lei il nuovo vicino, con un cucciolo gemente in mano: è un chihuahua come quello di Xavier Cugat, che il giovane le racconta di aver invidiato, vedendolo su You Tube: aveva una grande orchestra, un tenerissimo cagnolino e una bellissima moglie che, dice lui, somigliava alla sua amica Lola! Lei non lo aveva riconosciuto, ma lui è Giannetto: non si vedono da anni, ma quante volte Lola, che gli faceva fare i compiti, lo ha consolato della propria solitudine di bambino trascurato! Adesso però, è Gian Parodi, un famoso musicista. Chissà perché è andato a vivere proprio lì, si chiede lei, dove ha dovuto unire due appartamenti, per averne uno adatto ai suoi bisogni, completo di sala da concerti! Lei si occupa del cucciolo che ha un "mal di pancia da krapfen", ed è proprio irritata:  bisogna stare attenti a quello che ingoia un piccino, dice all'amico! Giannetto l'aveva rivista a un concerto, dopo anni: lei non lo aveva riconosciuto, ma lui aveva riconosciuto lei. E aveva pensato che il proprio matrimonio fosse durato poco per il rimpianto che aveva di lei.

"Un cagnetto per Marion": un cucciolino che ti guida verso quello che sembra un mucchi di stracci insanguinati è una esperienza piuttosto inquietante, specie quando gli "stracci" si rivelano essere una donna giovane e bella, ancora viva, e devi affrettarti a chiamare il 113. Giulia è una giornalista: si preoccupa anche di portare il piccolo dal veterinario, e suggerisce che il collega fotoreporter, nelle sue foto, non renda ben riconoscibile quella bella donna che delinquenti ancora sconosciuti hanno aggredito. Giulia è in crisi col fidanzato, Lucio, al quale sembra una liberazione la morte del suo cagnolino che non sopportava, ma, la sera delle Perseidi, mentre la cagnetta del veterinario si prende cura del cucciolo, lei fa amicizia con quel medico che, naturalmente, gli animali invece li ama. Il giorno dopo, Giulia va all'ospedale a trovare la donna aggredita, che vuole parlare a chi, trovandola, le ha salvato la vita...