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domenica 29 marzo 2020

IL VALORE DI UNA DONNA- COMUNICATO STAMPA DELOS DIGITAL


COMUNICATO STAMPA - NOVITÀ EBOOK

Il valore di una donna

di Laila Cresta

Romance - Romanzo breve

Un delitto che dà l'avvio alla storia di un grande amore. Fra banditi e assassini, per sfuggire a un destino di sofferenza e di morte, la fuga di una bella ragazza siciliana verso la Repubblica di Genova, e verso l'amore. Nel XVI secolo.

Da Palermo alla Repubblica di Genova, nel XVI secolo, in una città piccola ma già Superba, per sfuggire a un destino peggiore della morte. Una ragazzina, Antonia Belmonte di Sicilia, promessa a Giorgio Picasso, figlio di un ricco mercante genovese, si ritrova in un palazzo "nobile" appena oltre la Porta di Santa Fede, in una piccola città tutta raccolta attorno alla darsena, all'ombra della Lanterna. La sua storia, piena di pericoli e di passione, si dipana fra belle donne in odor di stregoneria, e donàsse, donne di malaffare, fra banditi e assassini, fra "giri di chiglia" e il ricordo di Francis Drake. Spesso, la scena si sposta a Palermo, illuminando di sciabolate di luce fredda e sanguigna una realtà che i due promessi non conoscono, e che li minaccia prepotentemente. Fra vecchie storie di famiglia ancora in grado di uccidere.

L'autrice

Laila Cresta è di Genova e ama aggirarsi, con le sue trame, sul mare e nei luoghi della sua Liguria. Ha insegnato per 42 anni, abbinando però sempre la scrittura, specie poetica, al lavoro: il suo primo romanzo, un noir, è del 2011, e oggi è reperibile in poche copie presso l'autrice. Da quando si è ritirata, la scrittura è la sua unica occupazione. Ha vinto diversi concorsi di poesia ed è specialista di haiku: se n'è occupata per anni sulla Writers Magazine Italia, ha pubblicato due saggi sull'argomento (fra cui Mondo Haiku, Delos Digital) e anche una silloge, Watashi no haikai (il mio haikai: la mia silloge di haiku, youcanprint). È autrice di saggi sulla grammatica italiana: La Grammatica fondamentale, per gli adulti, e La Nebulosa Grammatica, per i bambini, entrambi Delos Digital. Una corsa a ostacoli  Disagio e Inserimento nel mondo della Scuola, il canneto editore, è un saggio sull'educazione.
Nel 2019 ha pubblicato il romanzo Lo zio d'America (Antipodes Edizioni) e nel 2018 il giallo Una sconvolgente estate: nel mar delle Cicladi, sempre per la Antipodes. Altri suoi romanzi si trovano su Amazon. Da otto anni organizza il Concorso Internazionale di Poesia Occ. e Haiku, di Genova, di cui ha pubblicato sette antologie.


Pagine (stimate): 99
Data di uscita: 24/03/2020
Editore: Delos Digital
Collana: Passioni Romantiche n. 83
Formati: Epub, Kindle
Prezzo: Euro 2.99

Tutte le informazioni: http://delos.digital/9788825411737/il-valore-di-una-donna
Su Amazon: http://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss?url=search-alias%3Ddigital-text&field-keywords=9

sabato 28 marzo 2020

IL VALORE DI UNA DONNA - Laila Cresta, romanzo- Delos Digital


Nel XVI secolo, dalla Repubblica di Genova alla Sicilia, e ritorno, per conoscere la promessa sposa, approfittandone (da bravi Genovesi) anche per sbrigare alcuni affari a Cadice. Un assassino però sembra voler fare il vuoto attorno ai Marchesi Belmonte di Sicilia, e alla loro ultima erede, e il giovane Picasso, figlio di uno dei più ricchi mercanti genovesi, deve difendere sé stesso e la sua fidanzata, che non conosce affatto. La galea ha portato i suoi passeggeri da Genova a Palermo, poi a Cadice e poi di nuovo a Genova, cercando di sfuggire ai pirati, in questa città particolare, fra i camalli (i facchini del porto) e le case che di notte chiudevano i cancelli, nella zona della Maddalena, per proteggere delle donne le cui tasse contribuivano non poco al mantenimento del porto di Genova. Purtroppo per lei, però, Antonia Belmonte di Sicilia, giovanissima vedova, è assolutamente deprezzata: la sua verginità non esiste più. Che ribellione per quello che la ragazza vive come un affronto: lei è sempre lei! 
Pensare che quello che era successo fra Antonia e il cuginetto che le avevano fatto sposare, non era proprio niente di particolare, e le aveva fatto persino un po' male. Comunque, non c'era bisogno di ripetere quell'esperienza, pensava Antonia, finché non doveva far bambini. O no?

giovedì 12 marzo 2020

DALLA DOTT.SA GRIMALDI ANCORA SU "MIRANDA"


Laila Cresta, Per amare Miranda. Storia Rinascimentale di passione e gelosia (1483), Milano, Delos Digital, 2020

Il romanzo di Laila Cresta, Per amare Miranda, potrebbe sembrare un romanzo d'amore come tanti, quando, in realtà, si tratta di un'opera piuttosto complessa il cui intreccio risulta assai più ricco e complesso della fabula che l'Autrice ci narra con grande slancio, arrivando a comporre una vera  e propria sinfonia dell'amore sponsale. Tuttavia, la storia  d'amore tra Enrico Maria Alberti e Miranda Del Grotto, entrambi giovani, belli e virtuosi, ha la funzione di introdurci nell'ambiente colto, raffinato e  disinvolto della Corte Estense. Ciò appare in tutta la sua perspicuità, nel momento in cui la Cresta si diletta a intrattenerci nella descrizione della  cerimonia nuziale di Enrico e Miranda, o in quella di una festa primaverile, ove, ad allietare i partecipanti, vi erano persino dei candidi agnellini sparsi qua e là per il giardino, ma particolarmente nei rapidi ed efficaci accenni alle letture e agli studi dei personaggi del suo romanzo. E non è certo un caso, che l'apertura del romanzo si svolga proprio nello studio di Enrico, maestro nelle armi, certo, ma anche giovane colto e in confidenza con i classici latini. Proprio le caratteristiche di Enrico, valente cavaliere, leale e onesto, habitué dei letti delle dame più affascinanti e in vista, ma che porta nel profondo del cuore una passione profonda e tenace per Miranda, promessa sposa al cugino Alberto, ci guidano nella lettura di un romanzo cortese, nel cui centro campeggiano le figure dell'eroe e dell'amata, talmente “pura” da non avere il senso del peccato. L'amore di Enrico e Miranda, che illumina l'intera vicenda, da un lato primeggia su tutto, dall'altro svolge la funzione di esaltare tutti gli altri elementi propri del romanzo cortese: il senso dell'avventura e dell'onore, la fedeltà al sovrano, elementi che, in questo caso, si accompagnano alla celebrazione della corte estense, uno dei principali centri della cultura umanistica, in cui, tra l'altro, si apprezzavano molto i temi e i personaggi dei romanzi cortesi.

Per tutto questo, Matteo Maria Boiardo, amico di Enrico e sincero estimatore della purezza di Miranda, appare quasi essere il vero protagonista del romanzo, sia per taluni fatti biografici sparsi nel romanzo con sapiente noncuranza dall'Autrice -mi riferisco al veneficio e alle esondazione del fiume-, sia per la sua attività poetica che culminò con l'Amorum libri tres e l'Orlando innamorato. Nella prima, Boiardo parla della gioia e del dolore, dell'avvilimento e dell'elevazione spirituale che sempre vanno insieme all'amore; nel poema dell'Orlando innamorato, invece, cercando di interpretare con  sensibilità umanistica i valori e gli ideali della civiltà feudale, oramai tramontata, arrivò a cantare un amore al di là del tempo. Così, l'amore di Miranda ed Enrico, i loro sospiri, i loro dubbi, la loro passione sembrano venuti fuori dalla penna del Boiardo che, seduto nello studio tra i suoi libri e guardando dalla finestra le dolci linee del paesaggio di Scandiano, concepì la storia di due ragazzini innamorati, che si erano vicendevolmente aspettati per vivere un amore esclusivo e totalizzante e, poi, vide una ragazza viva, pulita, libera. Vide Miranda, l'anima della storia che aveva in mente, e le donò una personalità ben definita e varia: tenera e appassionata, dolce  e seducente, forte e determinata. Soprattutto, libera come l'aria. Per questo, l'amore che Miranda suscita in Enrico non è affatto un amore contemplativo, bensì potente e disperato. È un amore immenso che, obbedendo solo a sé stesso, lo fa perdere e lo conduce a pronunciare sospirando i versi scritti dall'amico poeta per la bella Antonia Caprara Sola non cura il mio tristo languire,/ e sola il mio può curar; che solo a lei / il mio viver è in mano e il mio morire.

Miranda, così lontana dall' “angelo” del dolce Stilnovo o dalla Laura del Petrarca, è sì una donna moderna, ma al tempo stesso è la custode dell'enorme mistero dell'innocenza che, forse, per la poetessa Laila Cresta coincide con la bellezza della poesia:

“Quando Enrico arrivò trovò la moglie vicino ai Boiardo. Aveva lo sguardo sognante, e le labbra socchiuse. Sembrava una bimba incantata da una fiaba. La sua Miranda! Pareva così innocente, in quel momento... ma cos'era mai l'innocenza, si chiese Enrico, se una donna poteva avere l'aria innocente anche dopo essersi abbandonata a mille giochi d'amore?”

Concludo, raccomandando la lettura di questo romanzo, piacevole e cospicuo dal punto di vista dei contenuti, e invito il lettore a godere pienamente dell'eleganza stilistica di quest'Autrice che ci ha donato un altro dei suoi lavori di fine cesello letterario.
Antonella Grimaldi