palazzo D'Oria delle Vigne, da www.isegretideivicolidigenova.com |
"… I neri scalini di ardesia
tra l’altro, un po’ troppo consumati per essere agevoli, non invitavano affatto
a quella scalata quasi al buio. Genny era abbastanza delusa da tanta trascuratezza. Aveva letto che quel palazzo,
ex “maison de plaisir” di ricchi libertini (figli di onesti mercanti e Capitani
di mare), era stato restaurato alla fine dell’800 per trasformarlo in un
albergo esclusivo. Dopo pochi anni dal restauro poi, era stato spesso scelto da
una famosa Compagnia di Navigazione per alloggiare il proprio personale e i
passeggeri durante le soste a Genova. A quanto pareva, ormai era di nuovo in
condizioni pessime, e il restauro più recente era stato davvero approssimativo.
Genny era scesa in quell’albergo spinta da un
impulso improvviso: era affascinata da tutto ciò che era antico e aveva
una storia. Inoltre, le pareva di ricordare qualcos’altro di molto intrigante,
su quel luogo: un delitto, un famoso gioiello scomparso, e prima ancora una
grossa tragedia di mare che poteva aver influito sulla decadenza di quel posto
altrimenti così bello."
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