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mercoledì 1 ottobre 2014

Difficile non avere mai dubbi sulla grammatica! Ora però c'è...

Per gli aspiranti scrittori ma anche per chi vuol mantenere a un livello almeno dignitoso la propria scrittura, un manuale di facile consultazione. Da prendere e riprendere, anche per pochi minuti, quando vengono i dubbi. Molto più agile e breve di un libro di grammatica delle scuole: e in e-book, e quindi a prezzo limitato.
Su Delos Store, Delos Digital, e su tutti i siti di vendita online.

lunedì 22 settembre 2014

I SOGNI DI UN'AFFABULATRICE (su "LA MAESTRA E LA STREGA")... E NON SOLO!


"LA MAESTRA E LA STREGA" ha una storia editoriale travagliata, ma in realtà non mi soddisfaceva fino  in fondo, e l'ho ripreso. Non bisogna aver paura di buttare, di rovesciare, di intrapolare ed estrapolare frasi. Comunque, lo so: i "Romanzi di Anticipazione", la fantascienza insomma, non sono di moda, adesso. Si preferisce il fantasy, più cupo, ma anche, generalmente, più disimpegnato. La mia "Era dell'Acquario" è finita davvero. La gente ha paura del futuro, e non sogna più. 
 Specialmente, non è "modaiolo", un romanzo come questo, dove la tecnologia avanzata esiste (eccome, ci sono anche capitoli “spaziali”!) ma ha un’importanza marginale: protagonisti sono gli uomini, coi loro sogni e coi loro incubi, generati da una società che è “figlia” della nostra crisi, quella che sta distruggendo il mondo così come lo abbiamo sempre conosciuto.
Io però sono “nata”  lettrice di fantascienza a dieci anni, e rivendico il diritto di sognare. E' soprattutto una questione di educazione!  Sapeste che famiglia ho avuto...
A me piace raccontare. Non passa mai molto da un racconto all’altro. LA MAESTRA E LA STREGA ha anche cambiato titolo (era "Anomalia Genova"), cover, impaginazione e anche impianto generale (v. pagine dedicate, questo blog). Adesso c'è anche: L'ALBERGO DEL RAGNO: assassini e amori nel Centro Storico di Genova,: LA RISACCA: SIMILE A UNA FOGLIA MORTA; UNA SCONVOLGENTE ESTATE (Nel mar delle Cicladi) dalla Antipodes Edizioni: i personaggi sono gli stessi di "Povera Piccola"; LA NEBULOSA GRAMMATICA, e-book della Delos Digital, che è insieme fiaba illustrata e libro di grammatica: ha l'obiettivo di insegnare appassionando ed è nata in classe, con, e da, i miei bambini.
Appassionante come un romanzo.

lunedì 21 luglio 2014

Gita a VIlla Pallavicini (da "L'Albergo del Ragno", di Laila Cresta, Arduino Sacco Editore)




Il più bel Parco Romantico d'Europa: 
Villa Pallavicini, a Genova Pegli


“La villa, splendido esempio di residenza dell'aristocrazia genovese, è famosa per il parco che il Marchese Ignazio Pallavicini fece progettare da Michele Canzio, scenografo del teatro Carlo Felice. I lavori - realizzati tra il 1840 e il 1846 - portarono alla realizzazione di un'opera considerata oggi tra le più alte espressioni di giardino romantico ottocentesco: un parco con un preciso impianto scenico, studiato proprio come un'opera teatrale in tre atti, con un prologo introduttivo e un epilogo ludico. ...” (FAI)
«Purtroppo non esistono più gli accompagnatori che Canzio aveva previsto per aiutare lo spettatore a spostarsi dall’una all’altra delle scene teatrali, ma io farò quello che posso... Vedrete: sembra di vedere i quadri dei pittori romantici, finte rovine, tombe abbandonate… Nel palazzo ai piedi della salita, là, dietro quel piccolo giardino, c’è il Museo Archeologico Ligure. Varrebbe la pena di vederlo, ma sarà per un’altra volta, e poi, come dire, non è “in tema”. Guardate: la vegetazione del Viale Gotico è  come un sipario, attraverso la “selva oscura” nella quale il visitatore sente di aver smarrita la “diritta via!» 

(…) un bellissimo edificio neogotico apparve all’improvviso tra le fronde dei lecci, strappando alla compagnia un sospiro di beatitudine. Era splendido. Le statue di Leda, Pomona, Ebe e Flora li accolsero come una compagnia di teatranti che attendesse proprio loro. Passarono lungo il corridoio ad archi che attraversava la Coffee-House per portarli nel viale. (…) Poi, furono nel Viale Classico, con la sua aria di agiatezza urbana. In fondo, si vedeva addirittura un piccolo ma imponente arco di trionfo. (…)  Dopo poco, un vero, piccolo parco giochi li fece sorridere come bambini: c’era addirittura una piccola ruota panoramica, con le antiche ruote dentate fuse a mano. Tilde intervenne: «Una volta c’era anche una giostra, qui, con cavalli per gli uomini e carrozzelle per le signore! Il meccanismo e il poveraccio che lo azionava erano nascosti in una buca, con un cespuglio davanti… Peccato che questi giochi siano così degradati!». C’erano anche, appena più in là, un laghetto ombreggiato da una grande magnolia, con una cascatella e addirittura una piccola barca e un ponticello in legno, poi l'Edicola della Madonna, la Capanna Svizzera, e finalmente il Castello. (…)


Il tempietto a Diana sorgeva dall’acqua come fosse stato trainato dai tritoni che lo precedevano sui propri basamenti, e poco più in là due aerei ponticelli cinesi partivano da un tempio nello stesso stile, chiuso e segreto quanto quello di Diana era aperto e luminoso. Sull’acqua si muovevano maestosi i cigni, attorniati da un’infinità di uccelli acquatici più piccoli che parevano seguirli come paggi compiacenti, a rispettosa distanza.
(anche in questo Parco, come a Palazzo Reale, c'è un risseu genovese, ma letto alla francese, di ciottoli binachi e ciottoli neri, giusti per segnare come gli antichi Romani i giorni di questa inusitata vacanza)








domenica 22 giugno 2014

L'ALBERGO DEL RAGNO , il noir tra i carruggi


ANCHE IN E-BOOK SU AMAZON

Edito dalla Arduino Sacco (2014) ecco il  noir che si dipana lungo i carruggi di Genova, fra sadici assassini e brava gente, in mezzo alle meraviglie e agli orrori di una città troppo particolare e antica (più di Roma) per non essere inquietante...
Riassunti e altre considerazioni, si trovano in altre parti del blog 

laila-cresta.blogspot.com  
Il libro è ordinabile da qualsiasi libraio, reperibile su tutti i siti di vendita online e sul sito della casa editrice. Ecco il link:

 

mercoledì 5 febbraio 2014

I L S O G N O



 La Lanterna, il faro, di notte

Nei vecchi film americani, quelli con James Stewart e Henry Fonda, c’erano sempre dei libri, e buoni sentimenti, sogni e ideali. Era anche l’epoca dei telefilm “Star Trek” di Gene Roddenberry, che dopo la morte si è fatto sparare in orbita, forse per non restare su questa Terra. Era l’epoca di Isaac Asimov, e di James Lafferty, e di Eric Frank Russell. L’epoca della fantascienza. La gente sognava, e molti di quei sogni sono diventati realtà, dal computer di uso comune all’esplorazione almeno robotica degli altri pianeti del nostro Sistema Solare. Oggi, se per una volta fanno vedere la creazione di una libreria in una normale casa americana, la nascondono, e una donna vede un’intera parete a scaffali e la fa togliere senza neanche riconoscerla come libreria. I cartoni animati non hanno più idee, persino quelli che erano così carini, una volta, come i Puffi o Garfield. Sono di moda i polizieschi, con agenti-scienziati che non si chiedono mai un perché di tipo sociale e usano le loro macchine sofisticate dando l’idea di non capirne i principi di funzionamento. Fra una scuola troppo povera da una parte e i problemi economici dall’altra, la gente non sogna più, e (quando legge) preferisce l’horror o, al massimo, il fantasy, alla fantascienza. Ebbene, etsi omnes ego non, se anche tutti, non io: questa famosa frase di derivazione biblica è stato il motto del gruppo antinazista della Rosa Bianca. È anche il mio motto. Io rivendico il diritto di sognare, e non come frutto di vaneggiamenti autoconsola- tori, non come droga autoprodotta. 
Il sogno come sguardo consapevole e critico sulla realtà,
e persino come proposta di correttivi. Il fatto di non sognare la realtà immutabile o votata alla marcescenza è già rivoluzionario. L’arte è rivoluzionaria. Per questo ho scritto “Anomalia Genova”, un romanzo di anticipazione che si svolge nella mia città “dopo”, quando il mondo cerca di ricostruire tutto ciò che è andato distrutto a partire dalla crisi economica e di idee che il nostro mondo sta attraversando.
“Ste sperava solo che non si arrivasse a ripetere gli errori che avevano portato a una catastrofe che dapprima era stata economica, e poi aveva distrutto tutto. La Maestra diceva che era logico: chi è disperato può anche darsi fuoco davanti al centro del potere, ma chi vede in serio pericolo i propri figli… dà fuoco a qualcun altro. Tutto da capo, sì, ma fino a un certo punto, si diceva Ste. Bisognava studiare e capire cos’era successo, e come evitare di tornare a compiere gli stessi errori, spinti magari da qualcosa che gli uomini avevano in sé, quel qualcosa di oscuro che si era impossessato di lui durante il combattimento… “ (da “Anomalia Genova”, capitolo 2, “Canti di ninfe future).

martedì 4 febbraio 2014

A S S A S S I N A T I (da: L'ALBERGO DEL RAGNO- noir)




(Sangue?) Piano piano, per non far danno, Genny “la curiosa” sollevò un poco la moquette. Com’era immaginabile, il pavimento originale era bellissimo, in ceramica probabilmente di Albissola, con un disegno in rilievo tipo nido d’ape. Ed era irrimediabilmente rovinato. Le macchie brune erano grandi e numerose e, per portarle via, avevano soffregato probabilmente con polvere di pomice, con tanta forza e determinazione da creare addirittura dei solchi rotatori sul pavimento. Ed era stato tutto inutile. Le piastrelle antiche avevano assorbito il liquido a fondo.

«… E nella notte l’hanno massacrato» 
«Il sangue» mormorò Genny. Il commissario annuì, e continuò: «Il poveretto è stato torturato, si pensa per fargli dire dove fosse la collana, ma quel che è certo è che quel gioiello da regina non è più ricomparso, e la lite giudiziaria fra gli eredi Lagrange e i Lloyd’s di Londra è ancora in piedi adesso.

sabato 25 gennaio 2014

L'ALBERGO DEL RAGNO- ricordi di Sestri Levante




Come gli amici d’infanzia che in fondo erano, loro due si ritrovarono a parlare ridendo dei personaggi di paese che entrambi avevano conosciuto un tempo: “sestrini di levante”, originali che ancora non appartenevano a una civiltà di massa, e affascinavano i ragazzi. C’erano Paneduro e la gallina che era il suo nocchiero, il vecchio Batin e il polpo suo amico personale, e anche Giorgio, il vecchio cane che viveva col Baciollo e andava a trovare la fidanzata a Riva, aspettando la corriera che si fermava per farlo salire…