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lunedì 16 gennaio 2012

"POVERA PICCOLA", un noir scabroso


Come a volte accade, ho scritto la prima poesia per la mia maestra, a sette anni, e poi ne vennero tante altre, e anche racconti, articoli, recensioni... "POVERA PICCOLA" è un romanzo perché per la prima volta in vita mia ho avuto tanto tempo per scrivere, tutto il tempo del mondo perché ero malata, e tanta voglia di raccontare. Per questo la amo.
La pedofilia è un argomento scabroso e mi ha tenuto sul filo del rasoio, infatti questo è un libro assolutamente per adulti. Volevo fosse chiaro quale orrore sia questa perversione, e quanto si allunghi la sua ombra cupa sulla vita di una creatura, ma nello stesso tempo non volevo che nessuno  leggendolo dovesse  "volgere gli occhi" altrove con ribrezzo anziché guardare con compassione. Non volevo certamente neppure che qualcuno potesse leggere il libro con compiacimento malato. Spero solo di essere riuscita a presentare la storia come volevo. Qualcuno ha detto che i protagonisti sono essenzialmente delle "brave persone" e che, a modo suo, lo è persino l'assassino. Forse perché sono della generazione dei contestatori idealisti "du Mai", come due dei protagonisti del giallo...

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