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giovedì 5 gennaio 2012

IL GIARDINO DEL RAGNO


Faticosamente, per la seconda volta dopo lo "tsunami" che mi ha distrutto il PC, mi sono di nuovo inoltrata  ne "L'Albergo del Ragno", con tutto il suo fascino inquietante e malato. Che modo affascinante di impiegare il proprio tempo. E' uno splendido ricordo, anche adesso che il noir è pubblicato.
 Unn giorno, ad esempio, "ho visto" il giardino dell'albergo, pieno di fascino e di mistero nella sua scapigliata incuria, un tipico giardino genovese con agave e nespolo, che ha però un impianto rinascimentale, perché il palazzo è del '500. Dovrebbe essere abbandonato, eppure è verde nella torrida aria estiva...
Era un giardino attorniato di pitosfori che non lasciavano intravedere niente dell’esterno e coprivano completamente un cancello che era segnalato solo da un’agave scapigliata e da una palma altissima e stenta. Era come un’unica grande aiola che i sentieri di ciottoli rotondi dividevano in spicchi, come una stella (“Sei, come gli antichi sestieri della città!”, pensò Genny), e quei sentieri si riunivano nel centro del giardino, attorno a un pozzo rotondo. Erano bordati di begoniette rosse che formavano attorno al pozzo un anello, interrotto dai sentieri di acciottolato che si riunivano lì, e l’erba era il trifoglio nanissimo di chi non ha né la voglia né il tempo di tosare il prato. Nel complesso però, il giardino appariva piuttosto ben curato, e silenzioso, con quell’aria greve che in quel momento attanagliava la città e che non permetteva a una sola foglia di sfuggire alle sue grinfie. Il pozzo era chiuso da una botola di ferro incernierata nel mezzo, con un gancio rotondo per sollevarla.  Con la sua aria antica e la struttura metallica arzigogolata che reggeva la carrucola, il pozzo ricordava molto quello di fianco alla cosiddetta “Casa di Colombo”. ...
... si accasciò sulla panchina grigia ... , i cui elementi imitavano i rami, e che era protetta dall’ombra pietosa di un nespolo ... La decadenza era arrivata anche lì, notò Genny, e su un lato dello schienale spuntavano, arrugginite, le bacchette di ferro che ne costituivano l'ossatura.


L'ALBERGO DEL RAGNO, di Laila Cresta
Arduino Sacco Editore - ISBN-978-88-6354-946-1 
Sul sito della Casa Editrice, su tutti i siti di vendita on-line. 
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