Cerca nel blog

mercoledì 15 luglio 2015

"Una corsa a ostacoli", disagio e inserimento nel mondo della scuola

Cara Laila, 
Sto leggendo il tuo libro meraviglioso. Ogni tanto mi devo fermare per la commozione e l’intensità.
Ti scrivo domani. 💙
prof. Francesca Olivieri

“Una corsa a ostacoli”, anzi una vera e propria steeplechase, la corsa inglese di cavalli zavorrati, è quella che chiunque compie nella propria vita, perché ogni persona ha le proprie difficoltà da superare e i propri pesi da portare - ma è purtroppo vero che c’è anche chi è costretto a portare pesi suppletivi, e (a differenza dei cavalli), deve farlo correndo con chi ne ha di meno numerosi o di meno invalidanti, e questi pesi suppletivi vanno dalle difficoltà ambientali, a quelle fisiche, a quelle intellettive. Condizionata anche dai miei fattori ambientali e retaggi familiari (e infatti nel libro parlo anche di essi), io ero ancora una ragazzina, quando ho deciso di dedicare a queste persone il mio lavoro, anzi, in buona misura la mia vita. Probabilmente non esiste un tipo di problema educativo che io non mi sia mai trovata ad affrontare, da quelli dei ragazzini abbandonati a quelli di chi ha oggettivi problemi d’origine psichica o psicofisica. Oggi sono in età di bilanci, e ho sentito forte il bisogno di condividere con gli altri le mie esperienze e le considerazioni che ne nascono, diffondendo anche i principi e gli scopi della mia metodologia didattica. Ho insegnato a leggere, a scrivere, a contare, ad adulti che in tutta la propria vita non erano mai riusciti a farlo. Ho portato bambini gravemente compromessi a riconoscere l’altro-da-sé, a parlare e a camminare in modo funzionale, e ad avere insomma con l’esterno rapporti produttivi. Ho affrontato disgrafia, dislessia e discalculia, anzi la prima di queste problematiche è stata anche affrontata, quando ero bambina, da altri su di me (dalla mia maestra): so cosa significhi leggere bene, precocemente e volentieri, e non riuscire a scrivere bene. Ecco perché è arrivato questo libro, ad affiancare quelli che scrivo per il mio piacere, gialli e poesie. È per me il libro più importante che io abbia mai scritto, perché qui ci sono 42 anni di insegnamento, e tutta la mia vita. Ogni capitolo si riferisce a precise e particolari esperienze didattiche: la Scuola Speciale, il Centro Gravissimi (Centro Isola), il Centro Spastici (CEM), gli adulti dell’ANFFAS, il Sostegno alla Primaria, l’insegnante di classe con “inclusione di bambini disabili”. Per gli educatori in generale, questo potrebbe essere un libro non solo interessante, ma anche utile: lo ha pensato anche il professore di Psicologia delle disabilità e Coordinatore didattico del corso di specializzazione al sostegno dell’Università di Genova, il prof.  Angelo Gianfranco Bedin, quando ha concesso crediti formativi agli studenti che avrebbero partecipato alla presentazione del libro. Lo ha probabilmente pensato anche il prof. Pino Boero, che è docente ordinario di Letteratura per l’infanzia e Pedagogia della lettura presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova, e ha all’attivo l’elaborazione di un suo personale metodo di insegnamento dell’aritmetica e della “lettoscrittura”, ed è oggi assessore alla Scuola, allo Sport e alle Politiche Giovanili del Comune di Genova. Il professor Boero ha infatti voluto presentare questo libro alla Sala dei Chierici della Biblioteca Berio di Genova, il 21 maggio di quest’anno, con molta simpatia e con indulgente approvazione.
Soprattutto però, “Una corsa a ostacoli” è stato pensato come un testo di piacevole e appassionante lettura per chiunque sia interessato all’educazione, perché è scritto con la mente e col cuore. Non si tratta tanto di un libro di teoria, quanto di un libro di persone, coi loro bisogni, le loro sconfitte e i loro trionfi. Loro, e anche miei.

“UNA CORSA A OSTACOLI, disagio e inserimento nel mondo della scuola”
di Laila Cresta
Il Canneto Editore, Genova
ISBN 978-88-96430-75-0
10 euro