Cara Laila,
Sto leggendo il tuo libro meraviglioso. Ogni tanto mi devo fermare per la commozione e l’intensità.
Ti scrivo domani.
prof. Francesca Olivieri
“Una corsa a ostacoli”, anzi una vera e
propria steeplechase, la corsa
inglese di cavalli zavorrati, è quella che chiunque compie nella propria vita,
perché ogni persona ha le proprie difficoltà da superare e i propri pesi da
portare - ma è purtroppo vero che c’è anche chi è costretto a portare pesi suppletivi,
e (a differenza dei cavalli), deve farlo correndo con chi ne ha di meno
numerosi o di meno invalidanti, e questi pesi suppletivi vanno dalle difficoltà
ambientali, a quelle fisiche, a quelle intellettive. Condizionata anche dai miei fattori ambientali e retaggi
familiari (e infatti nel libro parlo anche di essi), io ero ancora una
ragazzina, quando ho deciso di dedicare a queste persone il mio lavoro, anzi, in
buona misura la mia vita. Probabilmente non esiste un tipo di problema educativo
che io non mi sia mai trovata ad affrontare, da quelli dei ragazzini
abbandonati a quelli di chi ha oggettivi problemi d’origine psichica o
psicofisica. Oggi sono in età di bilanci, e ho sentito forte il bisogno di
condividere con gli altri le mie esperienze e le considerazioni che ne nascono,
diffondendo anche i principi e gli scopi della mia metodologia didattica. Ho
insegnato a leggere, a scrivere, a contare, ad adulti che in tutta la propria vita
non erano mai riusciti a farlo. Ho portato bambini gravemente compromessi a
riconoscere l’altro-da-sé, a parlare e a camminare in modo funzionale, e ad
avere insomma con l’esterno rapporti produttivi. Ho affrontato disgrafia,
dislessia e discalculia, anzi la prima di queste problematiche è stata anche affrontata,
quando ero bambina, da altri su di me (dalla mia maestra): so cosa significhi
leggere bene, precocemente e volentieri, e non riuscire a scrivere bene. Ecco
perché è arrivato questo libro, ad affiancare quelli che scrivo per il mio
piacere, gialli e poesie. È per me il libro più importante che io abbia mai
scritto, perché qui ci sono 42 anni di insegnamento, e tutta la mia vita. Ogni
capitolo si riferisce a precise e particolari esperienze didattiche: la Scuola
Speciale, il Centro Gravissimi (Centro Isola), il Centro Spastici (CEM), gli
adulti dell’ANFFAS, il Sostegno alla Primaria, l’insegnante di classe con
“inclusione di bambini disabili”. Per gli educatori in generale, questo
potrebbe essere un libro non solo interessante, ma anche utile: lo ha pensato
anche il professore di Psicologia delle disabilità e Coordinatore didattico del
corso di specializzazione al sostegno dell’Università di Genova, il prof. Angelo Gianfranco Bedin, quando ha concesso
crediti formativi agli studenti che avrebbero partecipato alla presentazione
del libro. Lo ha probabilmente pensato anche il prof. Pino Boero, che è docente
ordinario di Letteratura per l’infanzia e Pedagogia della lettura presso il
Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova, e ha
all’attivo l’elaborazione di un suo personale metodo di insegnamento
dell’aritmetica e della “lettoscrittura”, ed è oggi assessore alla Scuola, allo
Sport e alle Politiche Giovanili del Comune di Genova. Il professor Boero ha
infatti voluto presentare questo libro alla Sala dei Chierici della Biblioteca
Berio di Genova, il 21 maggio di quest’anno, con molta simpatia e con
indulgente approvazione.
Soprattutto però, “Una corsa a ostacoli” è
stato pensato come un testo di piacevole e appassionante lettura per chiunque
sia interessato all’educazione, perché è scritto con la mente e col cuore. Non
si tratta tanto di un libro di teoria, quanto di un libro di persone, coi loro
bisogni, le loro sconfitte e i loro trionfi. Loro, e anche miei.
“UNA CORSA A OSTACOLI, disagio e
inserimento nel mondo della scuola”
di Laila Cresta
Il Canneto Editore, Genova
ISBN 978-88-96430-75-0
10 euro
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