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domenica 19 settembre 2021

MALVINA LA STREGA (e il Piccolo Jonas) - romanzo Delos Digital di Laila

 

In questo romanzo molto genovese, Malvina e Jonas, poco più che ventenni, sono cresciuti insieme: il Nido d'Infanzia, la Scuola Materna, la Primaria, la Scuola Secondaria di Primo Grado (la Scuola Media!). Lì, la loro disparità economica  li ha divisi: lui è andato in una prestigiosa scuola di preti (come dicono a Genova) e lei al Convitto Colombo in cui ha studiato Mazzini. Loro però non riescono neanche a contemplare l’idea di non essere legati e hanno continuato a vedersi: li riuniscono davvero la facoltà di architettura, all'UNIGE, e poi il lavoro. Però non sempre è facile rendersi conto come si sia evoluta l’amicizia.

Dopo la laurea, Malvina Delfino e Jonas Mangini sono soci in uno studio di architettura, bloccati nel  ruolo di “amici del cuore” anche dalla famiglia alto borghese di lui, specie dalla madre: figlia di un diplomatico, non  ammette una storia d’amore che coinvolga il suo Jonas, figlio di un luminare della medicina, e la figlia di un camallo del porto di Genova. 

Malvina la Strega, la chiamava la maestra, quando doveva intervenire per dividerla da chi bullizzava il piccolo Jonas che, come spesso i bambini nati immaturi, era piccolo e minuto per l’età sua. Con lo sviluppo però, il ragazzo ha ampiamente superato il proprio handicap di crescita, ed è diventato appetibile: cambia le ragazze come i calzini, dice Malvina, ed è evidente che non si tratti mai di storie impegnative: non si rendono ben conto, specie lei, dell’evoluzione dell’affetto di quando erano piccoli. Alle prese con l’ostruzionismo classista della madre di Jonas, i due ragazzi rischiano di perdersi. 

Un grave incidente sul lavoro mette a repentaglio la vita del padre di Malvina e di lui si occupa il professor Mangini, padre di Jonas e famoso luminare che esercita all’ospedale di San Martino, a Genova. I due giovani diventano anche amici di Erich e poi di Pietro, due ragazzi (24 e 19 anni) il cui amore i loro genitori non vogliono accettare.

L’amore è sempre amore, ieri come oggi, e non importano le disparità sociali, e neanche il sesso degli amanti.