Genova di notte
Due volte distrutto dal caso
maligno e arrivato quindi alla terza stesura, questo noir affascina e intriga.
L’atmosfera è gotica, e grande è il contrasto fra gli interni anche fisicamente
bui, in cui improvvisi squarci di luce mostrano scene crude e raccapriccianti,
e gli esterni di una
“Genova verticale,
vertigine aria scale” (da: Giorgio Caproni, “Litania”).
Questa città di creűze*, di
ascensori, di funicolari, di scalinate, questa città di contrasti, di vicoli bui
e improvvisi panorami di luce, è sicuramente coprotagonista del romanzo, insieme
ai personaggi già apparsi nel noir “POVERA PICCOLA” (Ed Albatros). Qui però essi appaiono più
maturi, più definiti e come scanditi, nelle loro diverse personalità, età
anagrafiche, sesso. E non mancano personaggi nuovi e potenti, la cui etica non
dipende certo da fattori come la nazionalità o l’orientamento sessuale.
Il
romanzo è un percorso in diverse specie di buio, accogliente o angosciante, e
in diverse specie di luce, crudele o amica. È però soprattutto un percorso fra
le vie e le piazze del Centro Storico di Genova, questa città chiusa e segreta,
questa città che si presenta come una quinta teatrale dispiegata sul mare, e
nasconde i monti dietro di sé, e vicoli bui nel proprio cuore, nei quali i ruscelli della pioggia più feroce tendono sempre al mare.
Edito dalla Arduino Sacco Editore, L'ALBERGO DEL RAGNO potete trovarlo direttamente all'indirizzo e-mail arduinosacco@virgilio.it o tramite il vostro libraio di fiducia, oppure sul sito della Casa Editrice, su Amazon, LIBRERIAUNIVERSITARIA.IT, ibs, e in tutte le librerie online.
*creűze: a Genova, città in salita, sono passaggi fra le case, di mattoni pieni e ghiaia di mare, costruiti per poter tagliare i lunghi tornanti delle vie sia piedi o che con un rebello, il carretto a mano dei pescatori.
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