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domenica 23 dicembre 2018

Per i bambini e per quegli adulti che amano ancora giocare....

LA  NEBULOSA  GRAMMATICA
La Prefazione è un appassionato saggio 
di didattica dell'alfabetizzazione




LA NEBULOSA GRAMMATICA (Delos Digital) è una lunga fiaba ricchissima di immagini e di filastrocche, come si conviene a un testo fatto per i bambini, ed è un e-book, che li fa giocare col tablet. E' un testo nato per, e con, i miei scolari, in classe. Parte dalla conoscenza dei Grafemi, cioè della forma scritta delle letterine, ma non contiene molto meno regole grammaticali del best-seller “La grammatica fondamentale” (Laila Cresta - Delos Digital).
Quel testo di grammatica, in realtà, nato da quello fatto con i bambini, era stato "adattato" agli adulti: poverini, essi non hanno avuto la fortuna di poter progettare, confrontandosi e discutendone con gli amici, un’astronave con la quale lasciare la Terra e la Via Lattea per andare alla scoperta di un’altra galassia, la NEBULOSA GRAMMATICA, appunto, col suo Pianeta dei Grafemi e il suo Sistema del Verbo!
Perché i piccoli non potrebbero impararla davvero, la grammatica? Non solo per imitazione dell’adulto, ma anche nella sua teoria? E si può imparare anche giocando. 
Ah, la grammatica italiana! Appare così nebulosa che tanta gente non si rende neanche conto di cosa perde a non conoscere, nelle sue pieghe, la lingua che usa giornalmente. E, dopo almeno otto anni di scuola, non sa ancora che non è poi così difficile impararla.

La nostra è una lingua meravigliosa: la più ricca fra tutte le lingue occidentali.
·         Ha un ritmo piano che si adatta a esprimere ogni tipo di sentimento.
·         Può scegliere fra molte parole con significato simile ma mai identico (i cosiddetti “sinonimi”) arricchendo la comunicazione di sfumature diverse di significato.
·         Le parole possono anche essere scelte in base alla durezza o alla dolcezza del proprio suono, a seconda delle sensazioni che vogliono trasmettere.
·         Il significato della frase può essere ambiguo o molto evidente, per scelta... Per scelta o (purtroppo) per ignoranza, ma in quest’ultimo caso non è facile esprimere (o nascondere) quello che si vorrebbe.  
La ricchezza dell’italiano permette una quantità incredibile di espressioni diverse, ma, certamente, bisogna imparare come si usa, questa lingua, e com’è fatta. 
Imparandola da piccoli, non permettiamo che certi "orrori" diventino un'abitudine difficile da estirpare. Come sa bene ogni prof di italiano!




PER AMORE

DI ALESSANDRA e DI ALESSANDRO, DI FRANCESCA E DI FRANCESCO, DI…


Quarantadue anni a scuola sono tanti. Facciamo un calcolo molto approssimativo. Nei Centri Speciali, facciamo una media di dieci bambini per 10 anni. Sono 100 bambini. Poi il servizio nelle scuole “normali”, e sono altri 30 anni circa: facciamo 25 bambini in media, sono 750 bambini, ma cambiavano solo ogni cinque anni, quindi diciamo che furono altri 150 bambini. Insomma, più o meno 250 bambini, in una vita di insegnamento… Meno male che il livello umano dei miei bambini è sempre stata stratosferico, sotto qualsiasi sole fossero nati, e anche le soddisfazioni che mi hanno dato sono state enormi. Ne ricordo i visi, le espressioni, i toni di voce… Di tutti. Giuro. 
Fra i tanti, ci sono stati Alessandro ed Emanuele, due fratellini che mi hanno fatto amare i Queen; e Francesca, che ha insegnato, a una scombinata come me, il valore e la bellezza dell’armonia. 
Ci sono stati anche altri Alessandro: uno aveva un bel sorriso aperto verso tutti e un altro era di una dolcezza commovente. E poi c’era Carmela, che si è fatta amare subito per la sua esuberanza e per la sua dolcezza; Andrea, la cui cortesia e simpatia erano doti evidenti al primo sguardo e Daniele, così bello e sorridente: tutti e tre erano figli di un militare (o addirittura di due!). Ci sono stati anche Lorenzo ed Eva, figli di una prof di madrelingua inglese e di un cantante: un maschietto dolcissimo e una meravigliosa streghetta, una creatura solare che mi ha insegnato a essere positiva di fronte a qualsiasi cosa. Poi ci sono state Stefania e Matilde, due sorelline così diverse fra loro eppure così forti, ognuna a modo proprio; Thomas, con la sua tenerezza sempre viva che diventava una forza, invece di essere una debolezza, ma anche Tommaso, dal comportamento forte e sicuro, nonostante il suo aspetto ingannevolmente delicato. C’erano anche Mary Luz, che m’ha insegnato che la forza di affrontare la vita bisogna trovarla, o prima o poi; Alessandra, figlia di un artista e di un’insegnante, il cui meraviglioso sorriso illuminava ogni ambiente; Snezana, capace di “legare” con gli altri in una classe straniera imparando a parlare con tutti in una sola settimana; Marianna, così dolce e sorridente; Lauretta, la prima, nella sua famiglia, a imparare a leggere; Filippo, ragazzo meraviglioso, esuberante e dolcissimo; Martina, la cui capacità di “prendersi cura” è sempre apparsa così meravigliosamente semplice e spontanea, Paola, di un’intelligenza rara e con un carattere splendido; Frida, con la sua intelligenza vivace e il suo carattere pieno di luci e di ombre. C’era anche la volitiva Giovanna, intelligente e capace di rispettare chiunque lo meritasse, e insomma c’erano tutte quelle meravigliose creature che sono salpate con me per la “Nebulosa Grammatica”, ma anche per altri affascinanti viaggi spaziotemporali, fra dinosauri, sfingi, patrioti risorgimentali, pellirossa e partigiani.
Grazie, bambini. Il mio con voi è stato un meraviglioso viaggio che è sembrato troppo breve. Come tutti i viaggi migliori.
Se potessi, ricomincerei da capo, per rivivere con voi dei momenti che mi sembra avrei dovuto riuscire a vivere con più consapevolezza e comprensione, per gustarli di più.

Ho fatto del mio meglio, però. Davvero.



Con amore

la Maestra Laila



1 commento:

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