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sabato 3 febbraio 2018

LA MAESTRA E LA STREGA: I Custodi del Mare, Gli Artefici del Sogno


Questi "Custodi de Mare e Artefici del Sogno" sono i discendenti dei "Custodi" antichi: i Genovesi. Nel tempo del libro, la Seconda Repubblica di Genova si stende tutta sul mare, dall'Accademia Fiorentina alla Repubblica Catalana, da Livorno a Perpignan.
Tutta la tensione di questi nuovi abitanti è tesa alla realizzazione di un sogno, di un'utopia che possa non ricadere negli stessi errori fatti dai loro antenati, quelli che hanno provocato (e poi subito) la mostruosa crisi che dapprincipio pareva solo economica, e che poi ha distrutto il loro mondo.
Ormai, non si vive più male: gli abitanti sono tanto pochi che la manovalanza è solo robotica e i ragazzi studiano e contribuiscono in qualche modo a produrre nuovi "genovini", che non sono propriamente monete, ma solo obbligazioni stampate dal computer di casa. Nei "bricchi" genovesi, la situazione è diversa: i Retrogradi vivono in piccoli gruppi, rifiutando tecnologia e cultura, "responsabili della distruzione del mondo", e (almeno nella Repubblica) sono talmente pochi da rapire ragazze e bambine di "Quelli del mare", per potersi riprodurre. Là fuori intanto, l'immenso spazio galattico attende i ragazzi, coi suoi inattesi alieni e le sue stelle, con i suoi mondi-mostro e i suoi mondi-meraviglia.
A casa, i nuovi Genovesi hanno la collaborazione del discendente evoluto del lupo ligure, e anche di quello del delfino: Umani, Lupi e Delfini contribuiscono tutti in qualche modo al benessere gli uni degli altri, che siano cittadini con le gambe, con le zampe o con la coda. E la Maestra? E la Strega? Nella parte alta della città, ormai abbandonata, si è svegliata di nuovo un essere della nostra epoca. Gli abiti le si sfaldano addosso, la polvere di secoli ha impastato i suoi capelli in un unico blocco. E' una Maestra o una Strega? Oppure è una Maestra e una strega? Quel che è certo che lei SA cosa è successo, e SA perché il mondo dei loro antenati è andato a catafascio: lei C'ERA. Forse è proprio lei che ha provocato la Crisi. Lei, e quelli come lei. O almeno, è questo che pensano i Retrogradi.


La recens di Antonella Grimaldi (writer) 



Se si leggono opere di recentissima pubblicazione, capita assai raramente di imbattersi in una creazione letteraria dal sapore assolutamente classico, tanto esse sono pervase dal tumultuare dei sentimenti, delle emozioni e delle idee della contemporaneità. Ecco però, che l'ultimo romanzo di Laila Cresta, “La Maestra e la Strega, i Custodi del Mare, gli Artefici del Sogno””, prende il volo ed è già un classico, per il nitore della sua scrittura sempre controllata ed efficace, per la misura con la quale l’autrice disciplina i suoi sentimenti di donna sensibile ed impegnata sul piano educativo e culturale, per il suo soffermarsi sui temi dell'ecologia e del pacifismo senza mai mettere in ombra l'autonomia estetica della sua scrittura. Ricordiamo che “Custodi del Mare” lo erano già i genovesi della I Repubblica, “Artefici del Sogno” sono quelli di questa “Nuova Repubblica di Genova” che va da Livorno a Perpignan.

  “La Maestra e la Strega” è un romanzo di fantascienza e anche da questo punta di vista conferma pienamente il suo carattere classico. Attraverso l’utilizzazione discreta di un lessico scientifico semplice ed essenziale, Laila Cresta si inserisce a pieno titolo nella scia cominciata con i viaggi immaginari  di Keplero e Verne, ci parla di un nuovo pianeta, KO1, richiamando l'illustre precedente delle Entretiens sur la pluralité des mondes, di Bernard le Bovier de Fontenelle, il quale, in sintonia con il pensiero di Copernico e Keplero, svolse l'idea che la Terra e l'uomo non fossero al centro dell'universo.

Tuttavia, i tipici soggetti della narrativa fantascientifica -dal viaggio interstellare, all'esplorazione e alla conquista dello spazio- vengono filtrati da un rigoroso sentimento della realtà e da un'inappuntabile elaborazione poetica che li trasfigura completamente. E, infatti, un aspetto assai interessante di quest'opera lo si ha nel momento in cui l'attenzione alla realtà del nostro tempo si fonde con lo slancio ideale di questa poetessa prestata alla scrittura. Precisamente, ciò avviene a proposito dei leggendari lupi liguri, che si sono curiosamente evoluti fino a diventare dei veri compagni dell’uomo, quasi “un nuovo tipo di Genovesi”. E arriva anche, con un lampo di pura poesia che brilla all'interno della trama narrativa di questo romanzo di fantascienza, una riflessione che è di questi nostri giorni, in cui si moltiplicano le notizie dei tanti disperati in cerca di una vita migliore nel nostro paese: “Non è degna di una città come la nostra, questa paura del “diverso da sé”. Che mercanti e navigatori avremmo mai potuto essere?”

Per tutto questo, non si può che raccomandare la lettura di questo romanzo, che rappresenta il sogno di un'umanità finalmente disposta ad ascoltare i buoni maestri e vogliosa di vivere in pace. Ed è l'incanto di questa poesia scritta in prosa, che ci induce a rivolgere a Laila Cresta l'invito a proseguire la saga della Superba nella nuova Era.



Laila Cresta

La maestra e la strega: i Custodi del Mare, Gli Artefici del Sogno”

Seconda Edizione - Youcanprint

ISBN 978-8827-825198

€ 9,90











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